MASSIMO STANGHELLINI PERILLI
Ravenna, 12 settembre 1908 – 01 ottobre 2005
È stato un avvocato italiano di prestigio e una figura rilevante nella società ravennate e romagnola del Novecento.
MASSIMO STANGHELLINI PERILLI
Ravenna, 12 settembre 1908 – 01 ottobre 2005
È stato un avvocato italiano di prestigio e una figura rilevante nella società ravennate e romagnola del Novecento.
Avvocato e scrittore
Massimo Stanghellini Perilli è stato un avvocato di prestigio e una figura rilevante nella società ravennate e romagnola del Novecento.
Nasce a Ravenna il 12.09.1908 da Armando Stanghellini e Giulia Perilli; un fratello minore, Vittorio 01.
Il nonno materno era il Comm. Ing. Mederico Perilli 02 (1854-1927), capo del Genio Civile dell’Italia, Direttore delle Opere marittime; per i suoi meriti, anche in Senigallia per il fiume Misa e in Messina dopo il terremoto nel 1908, nominato Grand’Ufficiale del Regno che aveva intuito le grandi opportunità di sviluppo economico del Canale Corsini; la sua famiglia ha tra gli ascendenti fu nominato Grand’Ufficiale del Regno. Egli aveva intuito le grandi opportunità di sviluppo economico del Canale Corsini. La sua famiglia ha tra gli ascendenti Papa Clemente XIV 03, al secolo Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli.
Gli studi, IV e V Ginnasio al “San Luigi” di Bologna, poi il Liceo Classico di Ravenna, infine a 21 anni (era un anno avanti) la frequenza all’Università di Bologna nella Facoltà di Giurisprudenza, gli consentirono di conseguire il diploma di laurea con 110/110 il 05.07.1930.

Massimo Stanghellini Perilli fotografato
nella sua casa di Ravenna da Maria Mulas nel 1994
RURSUM FELIX 04 - Ravenna secondo Maria Mulas
Edizioni del Girasole - 1994
L’eccellente conoscenza della lingua inglese acquisita dopo la laurea attraverso soggiorni prima in Inghilterra, poi in America (vi andò in transatlantico col Saturnia e ritornò col transatlantico Rex, appena inaugurato) e le sue competenze giuridiche gli permisero di interagire con le Forze alleate nella fase della liberazione di Ravenna (dicembre 1944); fu nominato, infatti, legale di fiducia del Governo Provvisorio Alleato di Ravenna. In questo momento storico il comando supremo delle Forze Alleate in Italia era affidato al generale M. W. Clark 05, già comandante della V armata USA.




Interprete - Intelligence Corps - 47^ Fields Security Section - MILITARY GOVERNMENT 1945 - Legale del Governo Provisorio 1980 - Consolato USA in Firenze
Ravenna era stata appena liberata e la presenza degli alleati richiedeva, alla Cittadinanza e ai Gruppi Armati Partigiani di liberazione, la capacità di instaurare crescenti legami con i vertici Ufficiali delle Forze Armate Alleate. Lo scopo era quello di creare coesione e stabilizzare la nuova realtà territoriale. Massimo Stanghellini Perilli, attraverso gli incarichi affidatigli come interprete e legale del succitato Governo Provvisorio 06, fu uno dei protagonisti nel realizzare quel ponte di dialogo e di collaborazione tra la popolazione, le Forze di liberazione e le Forze Alleate. Quest’ultime durante la liberazione di Ravenna, avevano la sede a Villa Callegari in via Faentina 07. Alcuni loro uffici erano stati posti nei locali del Circolo Ravennate, requisendo gli arredi e fissando anche il loro Circolo Ufficiali. Infine, sempre nei locali del Circolo Ravennate venne fissata la sede del Governo provvisorio alleato. Successivamente alla liberazione dell’Italia intera i locali del Circolo ritornarono alle funzioni di Circolo Ravennate (in precedenza rifondato nel 1930 come Circolo Ravennate e della Caccia). Nel dopoguerra, nel 1948, Stanghellini è stato tra i rifondatori del Circolo col nome di Circolo Cittadino. Il 15.07. 1958 insieme a suo fratello Vittorio, Giuseppe Vittorio Merendi e molti altri illustri soci, il Circolo è stato ricostituito formalmente nello studio legale di Stanghellini) - Atto del Notaio Bandini - in Via XIII Giugno (l'odierna Via Serafino Ferruzzi) col nome di Circolo Ravennate e dei Forestieri 08, comunque socio del circolo dal 1928, quando ancora non si chiamava come attualmente. Nel corso degli anni, il Circolo è diventato un luogo di ritrovo per la medio-alta borghesia ravennate, protagonista nelle attività economiche, imprenditoriali e professionali della città. Massimo Stanghellini Perilli è stato, quindi, una figura emblematica nella storia di Ravenna e della Romagna, lasciando un'impronta indelebile nella vita culturale, sociale e professionale della regione. Stanghellini è stato tra i fondatori nel 1948 anche del Club Rotary di Ravenna e ha ricevuto dal Club diverse onorificenze: nel 1987 il Paul Harris Fellow e nel 2002 dalla Fondazione Rotary International l’attestato di Benefactor. L’Editore A. Longo ha pubblicato una sua Lettera aperta ad un nuovo Rotariano 09, come post-fazione del Volume Il Rotary – Un’idea, una storia - Chicago 1905 - Ravenna 1995” a cura di Claudio Widmann - e ripubblicata da sola l’anno successivo. Il 28.11.1998 il Club ha festeggiato i cinquant'anni del Club e Massimo Stanghellini Perilli stesso, uno dei fondatori, alla presenza delle autorità cittadine e all’Arcivescovo, Mons. Luigi Amaducci.

Alla presenza delle maggiori autorità cittadine, il Rotary ravennate ha celebrato il cinquantenario della propria costituzione. In questa occasione è stato anche festeggiato l'avvocato Massimo Stanghellini Perilli, decano del club oltre che esponente di spicco del fore ravennate. Salutato dal presidente, Antonio Patuelli, Stanghellini ha ripercorso le vicende del sodalizio, di cui, assieme ad altri diciassette soci è stato uno dei fondatori. Ha rievocato episodi legati a rotariani che hanno ricoperto incarichi significativi in città, ma si è anche soffermato sul ruolo di servizio del Rotary, dall'interno del quale ha vissuto mezzo secolo di vicende ravennati. Altri due rotariani, Tino Dalla Valle e Vanni Ballestrazzi, che come giornalisti sono stati testimoni privilegiati di quanto è avvenuto nella nostra città in questi ultimi decenni, si sono soffermati sulle iniziative di maggior interesse civico del club e sulle figure di tanti soci che si sono resi benemeriti di Ravenna. È intervenuto anche il Governatore del Rotary, Umberto Ardito. Nella foto di Corelli Massimo Stanghellini con Antonio Patuelli e il sindaco Mercatali.
È stato un insigne giurista, il cui consiglio era molto ambito e il cui parere equilibrato era spesso risolutivo. Ha ricoperto la carica di Presidente dell'Ordine degli Avvocati ravennate per la prima volta nel 1944, poi per altre otto volte dimostrando la sua profonda cultura giuridica, umanistica e i suoi ampi orizzonti. Gli è stata conferita la medaglia d’argento nel 1988 dall’Ordine degli Avvocati e dei Procuratori di Ravenna 10. Stanghellini nella sua città è stato legale del Consorzio Agrario, del Credito Romagnolo, della Banca Popolare; dell’ I.C.C.R.I. , Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane. Consigliere delegato della Banca d'Italia, filiale di Ravenna. Ha lavorato come legale esterno della Cassa di Risparmio di Ravenna dal dopoguerra fino al 1991.

Oltre alla sua carriera legale, Stanghellini era anche scrittore di numerosi libri, uno scrittore appassionato, soprattutto di racconti e novelle, legati a Ravenna e alla Romagna. Ha pubblicato con l’editore Mario Lapucci, poi divenuto Edizioni del Girasole, con l’editore A. Longo e con l’editore Danilo Montanari 11
Ivan Simonini, ora proprietario della casa Editrice del Girasole, ha detto di lui: ”…ha pubblicato venti libri, di cui tredici col Girasole (altri per Ed. Longo, altri per Ed. Montanari) …ha scritto su riviste…Nel 1979 ha scritto “Lord Byron a Ravenna”... tutti e due di origini nobili, collezionisti di oggetti d’arte, quadreria, arredi, stoviglie derivanti da illustre eredità di Papa Clemente XIV; per questo anche Stanghellini è stato incontrato da Vittorio Sgarbi a Ravenna e Simonini stesso ha pubblicato un resoconto completo di questa visita in Delenda Dilecta - Ravenna secondo Vittorio Sgarbi, Ed. del Girasole - 1995.


Come ha osservato Simonini, in qualità di scrittore, Stanghellini ha una produzione copiosa:
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1967: La bastonatura dei santi - Longo Editore
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1973: Viva il presidente - Longo Editore
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1973 Al ciacar dla Zent - Edizioni Il Girasole
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1975: Scusi Avvocato - Edizioni Il Girasole
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976: 50 Storie Ravegnane
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1979: Lord Byron a Ravenna - Edizioni Il Girasole
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1980: La morte del cavalier Palamede - Edizioni Il Girasole
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1983: Eros in Romagna - Longo Editore
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1985: I giorni delle burle - Edizioni Il Girasole
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1988: Vecchia Ravenna, addio - Longo Editore
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1989: Lettera ad un giovane avvocato - Edizioni Il Girasole
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1990: Evviva la caccia - Edizioni Il Girasole
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1991: Rotariana - Longo Editore
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1993: Romagna minore - Edizioni Il Girasole
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1995: Per le vie di Ravenna - Longo Editore
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1997: Il camaleonte - Danilo Montanari Editore
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1998 Due donne - Danilo Montanari Editore
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2000 : E Prenzip-Pretor - Edizioni Il Girasole
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2001: Storia d’Italia - Edizioni Il Girasole
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2002: Suneda a quatar man - Edizioni Il Girasole
Ravenna, un mondo a parte…, osserva Simonini, ma storie reali, in cui Stanghellini innesta la sua impronta, in quanto prima del fatto, egli tratteggia l’ambiente, in modo breve ma ben caratterizzato, dando senso al fatto raccontato con cui diviene una cosa sola; anche i personaggi sono ben descritti con poche pennellate, pochi aggettivi, spesso anche utilizzando parole sconvenienti, ma mai gratuite, dietro le quali si sente sempre l’ironia dell’autore. Ha scritto anche in dialetto, e mai prima di lui questo era stato fatto nelle pubblicazioni vernacolari, ma Stanghellini ha temuto che il dialetto scomparisse, dimenticato. Tratteggia, quindi, nei suoi veloci racconti vicende e personaggi di una volta, personalità tipiche della vecchia Romagna, con l’amore per le storie di burle al limite del possibile, di una comicità tutta ravegnana che sopravvive negli aneddoti. “Le Beffe di Ravenna hanno la mano pesante” 12, scrive il giornalista Bruno Rossi sul Corriere della sera, dopo essersi recato a intervistare anche Stanghellini nel 1984, e ci danno un'idea dello spirito dell’avvocato.
Stanghellini amava raccontare, quindi, molti aneddoti e storie popolari, tra cui, ad es. una divertente storia sulla Pretura di Castel Bolognese: uno degli ultimi Pretori di Alfonsine, di nobile origine, possedeva un bellissimo palazzo in paese dove, durante l'inverno, teneva le udienze nella sua camera da letto, poiché la pretura era mal riscaldata e fredda, facendosi pure portare lì gli arrestati; non si muoveva nemmeno per decidere le cause, si ritirava sotto le coperte e poco dopo ne usciva con la sentenza (E Prenzip-Pretor 13).
Egli era attento alle novità, ma anche fortemente legato alle tradizioni e alle virtù civiche romagnole, Cofondatore della Società degli Studi Ravennati 14.
Ha collaborato, pubblicando numerosi racconti, sulla Rivista bimestrale LA PIE’, rifondata da Aldo Spallicci nel 1945, che ha cessato le pubblicazioni nel 2018.

Il Primo Tribuno Massimo Stanghellini Perilli è contento. Università di Friburgo: consegna ufficiale della biblioteca Schürr al Tribuno di Romagfna e alla Cassa di Risparmio di Ravenna, rappresentatat dal suo Presidente Dott. Sergio Bandini
E’ succeduto nel 1968 a Max David come Primo Tribuno di Romagna 15 e lo è stato per 12 anni.
E per salvare il dialetto, ha scritto anche nel periodico La Ludla 16 per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo 16 dell’Associazione Friedrich Schurr, famoso linguista e studioso del romagnolo; ed è in questa veste di primo Tribuno che il 23.02.1981 nella sede dell’Università di Friburgo nell’interesse dell’Università ed in adempimento della volontà del professore Friedrich Schürr, ha ricevuto la biblioteca Schürr 17, consegnata al Tribunato stesso ed alla Cassa di Risparmio di Ravenna.
Nel 1975 a Ravenna, quando primo tribuno, ha fondato la Cà de Vèn, famoso ristorante ed enoteca, che al suo interno come riconoscimento gli ha dedicato una targa. Stanghellini è stato amico ed in corrispondenza fraterna con gli scrittori Francesco Serantini, Claudio Marabini, Francesco Fuschini, Max David, Massimo Grillandi, corrispondenza conservata nell’archivio di famiglia. E’ stato ideatore e conduttore, con altri, del Processo per la morte di Anita Garibaldi e il 12/13 giugno del 1992 nella rivisitazione storica del V Canto dell’Inferno di Dante del “Processo per la tragica storia di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini” (ideazione e organizzazione del Centro di Relazioni Culturali di Ravenna).
Gli sono state conferite numerose onorificenze: il 02.06.1961 nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica- Governo Gronchi (N.110257 - Serie 1^); nel 1974 ha ricevuto la Medaglia di Bronzo “Ai benemeriti della pubblica Finanza” della Repubblica Italiana; nel 03.01.1991 nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica-Governo Pertini (N.12446 - Srie III). Nel 1987 nominato tra i professionisti di spicco a Ravenna in GENTE MONEY, p. 89 - Anno IV - Numero 4 - Aprile - Rusconi Editore. Nel 1983 è stato candidato per il Partito Liberale al Senato 18. A 93 anni, l’ 11.06.2002 a Casa D’Attorre, alla presenza del Sindaco Vidmer Mercatali, ha ricevuto una penna di pregio come riconoscimento dal Presidente dell’ Ordine, Avv. Roberto Fabbri, per i 50 anni di avvocatura: “…avvocato leale, onesto, probo, con la /A/ maiuscola, difficile da ritrovare…”; e Walter della Monica, del Centro Relazioni Culturali, ha detto di lui: “…narratore, favolista di storia e vicende ravegnane; la Ravenna cosiddetta minore, nascosta, un po’ segreta, birbona, dei piccoli fatti e vicende, trascurate dalla storia, ciò che non è più, ma appartenente alla nostra microstoria, alla microstoria della nostra città da tramandare ai nipoti come utile favola della nostra vita…”. Alle 18 l’omaggio del Sindaco Mercatali. Incontro ricordato dal giornalista Franco Gabici nel suo articolo pubblicato su IL RESTO DEL CARLINO - 11.06.2002, il cui titolo di seguito si riporta:

Alla sua morte (01-10-2005), essendone egli stato Presidente più volte, dal 1952 al 1958; dal 1963 al 1966, il Circolo Ravennate e dei Forestieri gli ha dedicato una sala il 03.12.2005. Nella cerimonia di commemorazione 19 è stato ricordato dal Presidente del Circolo stesso, Giuseppe Rossi, dal Sindaco Vidmer Mercatali, dal Presidente della Cassa di Risparmio Antonio Patuelli: è stato sempre presente alle Assemblee dei Soci della Cassa e della Fondazione, anche in tarda età. La sua sensibilità, cultura e profonda amicizia verso queste istituzioni sono state ricordate con affetto dal Presidente della Cassa, Patuell.
La Rivista Libro Aperto 20, diretta da Antonio Patuelli, nel centenario della nascita dell’avvocato ne ha ricordato vita e professione anche con un articolo dell’amico avv. Ambrogio Maria Alfieri, dirigente della Cassa di Risparmio In definitiva Massimo Stanghellini Perilli ha saputo conciliare il suo coinvolgimento nella vita sociale ed economica di Ravenna, la cura per gli aspetti istituzionali, l’attenzione alla cittadinanza, con la sua professione e la sua verve artistica. Egli è stato, quindi, un personaggio importante nella storia di Ravenna e della Romagna, un uomo che ha saputo contribuire alla crescita e alla prosperità della regione, ma anche vivere la vita con un grande spirito di professionalità, sapienza, equilibrio, allegria e passione.

In quell'occasione il sindaco, Vidmer Mercatali, ha consegnato alla figlia Adriana un quadro in mosaico ricordo della città in ricordo del padre, come personalità sia per carriera sia per i suoi libri nei quali rievoca spesso anche in dialetto la "Ravenna minore"... che minore non è in quanto protagonisti sono personaggi veri di quella che è stata davvero la nostra città...
"essendo Massimo grande conoscitore della città di Ravenna..."
e, ha aggiunto: qualcosa si dovrà fare in suo ricordo..."
Note e collegamenti esterni
1. Vittorio Stanghellini, fratello minore di Massimo, nato a Ravenna il 09.06.1916, laureatosi in Giurisprudenza il 18.06.1940, civilista, esperto in Diritto Marittimo, socio del Lions Club e Presidente nel 1993, legale della Setramar in Ravenna - Appassionato di modellismo di navi antiche e creatore di gioielli ispirandosi all’arte orafa dell’antica Grecia e Roma, all’arte figurativa degli Inca e Aztechi. E’ stato anch’egli tra i fondatori, poi Presidente, del Circolo Ravennate. Deceduto il 13.04.1978.
2. Mederico Perilli e La Storia del Circolo Ravennate
3. Francesco Perilli (1820/1897), avo di Mederico, sposò Felicia, discendente dal Pontefice romagnolo
Clemente XIV (cfr. di Giulio Cesare Mengozzi - I CONGIUNTI RIMINESI DI PAPA GANGANELLI - Estratto da Rivista Diocesana di Rimini - N.81/82 - Giugno 1973)
4. Rursum Felix: Ravenna secondo Maria Mulas
6. Giovanni Gualtieri - Pietro Gualtieri - EPISODI DI VITA - Edizioni FP - 2021 - pp. 119/120 e
La storia del circolo Ravennate e dei Forestieri nella prima metà del '900
8. La Storia del Circolo Ravennate e dei Forestieri nella seconda metà del '900 e Il Circolo Ravennate e dei Forestieri
9. Lettera aperta ad un nuovo Rotaryano
10. Ordine degli Avvocati di Ravenna
11. Pubblicazioni con Danilo Montanari Editore, Edizioni Il Girasole e Longo Editore
12. Corriere della Sera del 5-11-1984 – Bruno Rossi - pag. 3 (Le beffe di Ravenna hanno la mano pesante)
13. E Prenzip Pretor e Quando c'era la Pretura
14. Società degli Studi Ravennati
17. I libri di Schürr alla Fondazione ‘Cassa’ e il Dialetto Romagnolo
19. Commemorazione Soci Fondatori
20. “Cent’anni dalla nascita dell’avv. Massimo Stanghellini Perilli”, ricordo di Ambrogio Maria Alfieri - p.107
LIBRO APERTO - Rivista diretta da Antonio Patuelli - 2008 - Supplemento al n. 52